domenica 17 febbraio 2008

"La campanella" di Ada Negri


Campanella d’argento, del convento
qui presso: voce di lontana infanzia
è in quel fresco tinnire, che mi giunge
or sì or no nell’ore più raccolte
della giornata; e meglio all’alba, quando
mute sono le strade e muto è il cielo.
Torno bambina: ho treccia al dorso, asciutte
gambe di capriola, occhi ridenti
pieni d’aprile: vo con la mia mamma
a messa, per viuzze ancor nel sogno
del primo albore, colme d’un silenzio
abbandonato, che sol rompe un’eco
di campanella: - oh, mai non fosse, mamma,
venuto il giorno a dissipar quell’alba.

giovedì 14 febbraio 2008

"Il tuono" di G. Pascoli


E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.
Giovanni Pascoli, Myricae.